lunedì 14 luglio 2008

Nucleare: nessuna assicurazione disposta a garantirlo, solo rassicurazioni.



Da ormai un certo tot di mesi, più o meno coincidente con la riapertura della campagna elettorale, si sono sentite arrivare numerose spinte a favore del nucleare di terza generazione come il baluardo dell'avanguardia ingegneristica in tale settore in nome della risoluzione della crisi energetica che ha portato il petrolio a prezzi che nemmeno i migliori analisti economici (che costano poco) del settore aveva predetto, come sempre più spesso avviene, nelle misure e nelle entità che si avvicinassero almeno al prezzo più ridotto degli ultimi mesi.

Tale ottimismo di questi insigni pensatori e studiosi vengono da sempre giustificati come imprevedibili, in modo da assolverli appieno, ma a me non hanno mai convito. Mi appare alquanto assurdo e al contempo al naso mi sale una puzza di marcio inimmaginabile che da sola mi fa rigirare lo stomaco fino a renderlo come una corda intrecciato su se stesso. Al di là di questa mia ipotesi che sicuramente verra attribuita alla mia fervida fantasia, la nostra TV tende sempre più a commentare il nucleare come nostra unica salvezza, almeno per bocca degli interessi diretti indiretti o trasversali dei nostri rassicuranti politici, pisciando addosso alla volontà del popolo che già tempo addietro su ciò fu chiamato a dire la sua. Il verdetto fu inequivocabile l'Italia disse NO!!!

Oggi sempre più i soliti politici e i soliti luminari dal patibolo informativo, che in se accoglie da i telegiornali alle trasmissioni di intrattenimento fino a piccoli spazi concessi nei programmi di intrattenimento (ove vengono piazzate le amiche di una sera della casta politico-informativa-economica), della TV ogni giorno uccidono le verità che ogni pubblicità-dipendente (consumatore o telespettatore, unità marginale dell'auditel ) riteneva di sapere almeno parzialmente.

Ci illudono chi sa poi perché? o perchi?

Nei loro discorsi rassicuranti scompaiono qualunque tipo di discorso connesso alle scorie radioattive, alla carenza di uranio che piano piano si andrà incontro, stime ottimistiche dicono che mantenendo le centrali che sono ora in funzione senza costruirne nemmeno una, l'uranio (da cui si ricava il plutonio che l'unico elemento atomico di produrre una reazione tale da renderlo conveniente la produzione di energia) che abbisognerebbe per farle funzionare finirà tra non più di 80 anni!!!

Qui il dubbio mi sorge spontaneo, come diceva Lubrano nella trasmissione a lui intitolata su raitre che poi diete vita alla famigerata mi menda raitre, al G8 si è deciso di passare dalle attuali 1048 centrali esistenti e a regime, di costruirne almeno altre 1000. Molti peseranno che finalmente si è avuta una sterzata che per la prima volta non va del tutto verso il petrolio. Solo cervelli in piena sindrome da manipolazione delle conoscenze può pensare.

Dall'informazione che ho acquisito ho potuto dedurre che un tale aumento di centrali, attuabile in più o meno 10-12 anni se non si fosse già iniziate a costruirle e cioè se si dovrebbe comunicare da zero. Ma le eccezioni della mia lunga voglia informativa sono di seguito riportate:
a) 2048 centrali posso far fronte al fabbisogno del 15% mondiale; non si risolverebbe il problema della dipendenza petrolifera ma la si attenuerebbe di una misura esigua rispetto allo sforzo culturale e strutturale al quale bisogna avviarsi;
b) in numero così eccessivo di siti indurrebbe un elevato rischio per l'intero globo legata alla sicurezza degli impianti tanto da sciagure umane o naturali ma anche da possibili attacchi terroristici sempre in cima alle preoccupazioni dei g ottini (che stranamente non ne fanno cenno);
c)riduzioni delle stime automaticamente da 80 anni ai 30- 35 anni di durata dell'uranio presente sull'intero globo, che inevitabilmente porterà quando saremmo agli sgoccioli renderà l'uranio obsoleto prima del reale termine di esaurimento delle scorte o riserve naturali;
d)ingenti quantità di capitali da investire sottratte a campagne informative e strutture atte a far partire la 3° rivoluzione industriale quella BIO-sostenibile ed energetica mente efficienti;
e)questo punto è legato agli ultimi due perché considerati gli ingenti investimenti e le scorte rimanenti le centrali non sarebbe convenienti nemmeno economicamente nonostante l'elevato costo raggiunto dalle altre energie, visto che per giungere in una fase di profitti qualunque centrale nucleare a bisogno di almeno 40 anni per generare, presupposto che scoraggia qualunque privato se non finanziato da una pioggia di incentivi stali o proprio di una partneship atta a reintegrare la parte di utili mancante, unica alternativa farle in perdita secca;
f)cosa che nessuno dice sono le emissioni di CO2 che le centrali anche se in maniera molto ridotta rispetto agli attuali processi di produzione energetico emettono, alla faccia delle rassicurazioni da sempre sul lato ambientale, non tenendo conto che a ciò va aggiunto tutte le emissioni che la centrale si porta dietro nel processo di costruzione dell'intera area nucleare ove sorgerà il reattore e tutte le altre componenti, aggiunte a loro volta alla CO2 che i processi di acquisizione risorse o meglio tutti quelli di cui la centrale non può non effettuare al fine dello svolgimento della sua attività di routine;
g) il nucleare di 3° generazione e morto e già nelle ditte ingegneristiche di tali strutture si parla di 4° generazione, ciò comporta la progettazione e poi la relativa realizzazione di cose (dai sistemi di sicurezza ai cessi per il personale) ormai sorpassate, costruire una cose che quando sarà realizzata sarà già vecchia non è mai un buon affare soprattuto in periodi di crisi;
h)la minaccia Radioattiva legata alle enormi competenze che occorrono per gestire tali strutture ad un livello efficienza della sicurezza medio alto non è garantito dato il livello di discrepanza abissale conoscitiva e formativa del personale fra i vari paesi;
i) LE SCORIE di cui nessuno parla più perché si è scoperto che esplodono a contantto con l'acqua entro i 2000 anni dal loro stoccaggio, e dopo che il club degli specialisti sul nucleare riunitisi a Ginevra per svariato tempo, se non ricordo male, non sono riusciti ad individuare un posto che entro i limiti temporali fosse irraggiungibile dall'acqua e quindi adatto a contarle. La risposta negativa è dovuta, non al capriccio dei luminari religiosamente ambientalista che mettono i bastoni tra le ruote alle centrali per riversare i fondi della ricerca a nuovo forme di sviluppo produttivo di Energia ritenute solo chimere di dubbio valore (vedi Fusione fredda), ma alla inesistenza di un tal sito nel globo;
l) per ultimo punto ma non certo di importanza, anzi ritengo sia il tema principale perché il più significativo della trattazione e quello che rende percepibile l'in calcolabilità del rischio disastro, anche se probavilisti camento ridotto, connesso ai danni materiali da esso derivanti e l'impossibilità di attribuirgli un valore. Spero no vi sia spaventati volevo solo comunicarvi che nonostante le compagne assicurative del nostro tempo per battere cassa fanno assicurazioni sempre più bizzarre, ma anche affettuosamente definibili fantasiose come quella del menù della menSa scolastica, che assicurano singole parti di una persona per cifre che sembrano appartenere più al bilancio dello stato che al massimale assicurativo del singolo. MA DAVANTI LE CENTRALI NUCLEARI NON C'E' NESSUNA SPREGIUDICATA MA PROFITTEVOLE ASSICURAZIONE CHE NE ASSICUREREBBE UNO DI 4 GENERAZIONE.

Tale articoli di infinita durata mira a rendervi partecipa della truffa informativa che stiamo vivendo ove ormai ci viene stroncata la libertà tramite il razionamento delle notizie, non sempre manipolano filmati e vi abbinano più che commenti giornalistico critico, una serie di pompini stile avemaria di insulsi nanetti succubi di quel cesso che rimane l'imprenditoria italiana che come i porci "dove mangiano la cagano" ha le mani in pasto dappertutto e con le amiche banche si spartisce l'Italia molestata che come un trans non riesce nemmeno ad assicurarsi il buco del CULO da un possibile catastrofico e mastodontico incontro con la razza nera o con la belva NERA(AIDS) che tale razza a contratto per troppo lezioni culturali avuti dagli amici occidentale e strano che esse non siano risultate efficaci insieme all'abbondanti aiuti che mai gli abbiamo fatto mancare, e rischia di passare a cui con lui stringe relazioni sessuale o emostatiche in ambito professionali e non. ingerendo una catena che genererà una onda invisibile immaginabile come una piramide che porterà inevitabilmente alla morte colletti la sicurezza a volte non è tutto occorre anche la protezione.

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