domenica 20 gennaio 2008

Solidali con i processati e rispetto per i magistrati.


E' davvero ineccepibile la situazione che ormai negli ultimi anni si presenta a nostri occhi, quasi come un rituale che si ripete ogni qual volta che un qualunque personaggio della cosi detta casta o ad essa collegata, viene coinvolto a vario titolo da qualche magistrato in alcune inchieste, con una rapidità quasi agghiacciante parte il treno della soledarietà carico di strette di mano e paroloni carichi si saliva che i membri di tali circoli si rimbalzano a vicenda, sempre pronti a schierarsi dalla parte del povero cittadino (POLITICO O SIMILE) che è vittima di un procedimento ingiusto e quindi di un chiaro accanimento giudiziario.


Questa casta sempre più spesso ci ha abiutuato con il solito cinismo a un paradosso, quello della certezza della pena e dell'indipendenza del potere della magistratura strillato a gran voce da tutti che però nei fatti vede il mgistrato che deve ancora chiedere il permesso alla politica per indigare sulla "politica". I mezzi di informazione non fanno altro che essere una cassa di risonanza per le parole di solidarità sociale o comunque essa venga manifestata della casta, e il loro ruolo lo eseguono con addomesticata maestria.

E così oggi in Italia possiamo dire di esserci riscoperti Solidati con i processati. Chiariamoci non è che io sia un giustizialista, ne trovo niente di male ad essere solidali con si ritiene che sia innocente, ma credo che farlo diventare un rito al fine di screditare la magistratura sia un comportamento degno della grandezza intellettuale di chi ci governa e ci governava e di chi da sempre a loro da voce.

RISPETTO PER I MAGISTRATI